Lavorare in Svizzera: ecco quanto è considerato uno stipendio basso e la cifra minima che accettano

In Svizzera, il concetto di salario minimo e di ciò che viene percepito come stipendio basso varia significativamente in base al cantone, al settore professionale e al costo della vita della zona. Il paese non prevede a livello nazionale una quota minima di stipendio fissata dalla legge, a eccezione di ciò che viene stabilito da alcuni contratti collettivi di lavoro (CCL) e dalle normative cantonali. Questa complessità genera spesso dubbi tra chi valuta di trasferirsi, lavorare come frontaliere o accettare un nuovo impiego in territorio elvetico.

Un sistema federale senza salario minimo nazionale

Una delle caratteristiche più rilevanti del mercato svizzero è l’assenza di salario minimo legale unificato che valga per l’intero Paese. Tuttavia, in alcuni settori coperti da CCL obbligatori, oppure in specifici cantoni, vengono fissati dei limiti minimi. Dal 2025, è entrata in vigore una norma che rende prioritari i minimi salariali previsti dai CCL dichiarati di obbligatorietà generale rispetto a quelli cantonali, stabilendo che questi si applicano a tutti i dipendenti e datori di lavoro di un determinato settore, indipendentemente dall’adesione sindacale.

Ciò significa che chi si candida per un lavoro in Svizzera deve sempre verificare se l’impiego ricada sotto un CCL e quale sia la soglia applicabile per la propria professione. L’adeguamento ai minimi dei CCL tutela soprattutto lavoratori impiegati in settori come l’edilizia, la ristorazione, la pulizia e l’assistenza personale, dove la contrattazione collettiva assicura livelli minimi di retribuzione più elevati rispetto a eventuali leggi cantonali.

I minimi stabiliti dai Cantoni

In assenza di un minimo federale, il riferimento principale resta il salario minimo cantonale, particolarmente rilevante nei cantoni di lingua italiana e francese. Prendendo ad esempio il Cantone Ticino, qui la soglia minima legale dal dicembre 2024 è fissata tra 20.00 e 20.50 CHF lordi all’ora, variabile a seconda del settore economico di riferimento (definito dal codice NOGA dell’azienda). Questo intervallo rappresenta circa il 55% della mediana salariale nazionale.

Se si considera una posizione a tempo pieno (circa 42 ore settimanali), questa soglia genera uno stipendio mensile lordo vicino ai 3.500–3.700 CHF. In altri cantoni, come Ginevra, il minimo orario è sensibilmente più alto, superando i 24 CHF. Nei cantoni senza salario minimo legale, la regolamentazione dipende dai CCL di settore.

Altri cantoni che hanno introdotto simili disposizioni sono Neuchâtel, Giura e Basilea Città, sebbene la percentuale di lavoratori coperti rimanga variabile e spesso si concentri su professioni ad alto rischio di dumping salariale.

Quanto è considerato “basso” uno stipendio in Svizzera?

Laddove non intervengano CCL o normative cantonali, la percezione di stipendio basso si misura principalmente rispetto alla mediana salariale nazionale e al costo della vita. Il salario lordo medio in Svizzera si attesta oggi intorno ai 6.700 CHF mensili, con variazioni tra 35 e 40 CHF all’ora a seconda del settore e della regione.

Gli stipendi inferiori ai 21–24 CHF lordi/ora sono considerati appartenenti alla “fascia bassa”, essenzialmente in settori a minore qualificazione o con forti pressioni al ribasso sulla retribuzione. Un salario ritenuto “basso” può quindi variare tra 3.300 CHF e 4.200 CHF mensili per un impegno a tempo pieno, valori al di sotto dei quali la vita quotidiana può diventare difficile, soprattutto nelle grandi città come Zurigo o Ginevra, dove affitto, assicurazione sanitaria e trasporti presentano costi elevati.

Questo parametro non contempla però il reddito necessario per vivere in modo dignitoso, un concetto sempre più centrale nei dibattiti sindacali svizzeri, dove si identifica il salario di sussistenza come quello che permette di sostenere dignitosamente le spese per casa, assicurazione, mobilità e tempo libero. Secondo molte organizzazioni svizzere, nelle zone urbane sarebbe preferibile non scendere sotto i 4.500–5.000 CHF mensili per mantenere uno standard di vita accettabile.

Vivere con uno stipendio “minimo”: scenari e prospettive

Chi lavora all’interno degli standard minimi cantonali o di settore deve considerare numerosi fattori legati al budget personale. In alcune aree rurali, ad esempio, è possibile sostenere una vita dignitosa anche con un reddito intorno ai 22 CHF/ora, sebbene questo comporti inevitabili compromessi sullo stile di vita e sulle opportunità di consumo.

In centri ad alta densità e costi come le città di Ginevra e Zurigo, invece, un lavoratore che percepisce il salario minimo cantonale o da CCL rischia di avvicinarsi alla soglia di povertà relativa, soprattutto se deve sostenere autonomamente un nucleo familiare senza ulteriori contributi o agevolazioni.

In quali casi si può parlare di stipendi insufficienti?

  • Se l’offerta di lavoro propone una paga inferiore ai minimi previsti dal CCL o dalla legge cantonale.
  • Se il reddito netto, al netto di affitti e assicurazione sanitaria obbligatoria, non consente di risparmiare o di accedere a beni e servizi fondamentali.
  • Se la posizione è in una metropoli e il salario orario si attesta tra i 20 e i 22 CHF; in queste condizioni si rischia una condizione di precarietà.

La differenza tra i salari “bassi” e quelli medi o elevati in Svizzera si riflette nel costo della vita e nelle aspettative delle famiglie. Un operaio non qualificato, ad esempio, con uno stipendio di 5.000 CHF mensili può permettersi di coprire tutte le spese essenziali fuori dalle grandi città, mentre nelle aree urbane questa cifra può risultare appena sufficiente.

Procedura per verificare la congruità dello stipendio

  • Leggere attentamente il contratto di lavoro: qui deve essere indicato il salario orario e l’eventuale riferimento a un CCL applicato al settore.
  • Informarsi sulle normative cantonali: se il luogo di lavoro si trova in un cantone con salario minimo, accertarsi della soglia applicabile.
  • Verificare eventuali CCL specifici: è possibile trovare buona parte dei contratti collettivi consultando database come gav-service.ch.
  • Chiedere chiarimenti senza timore: in Svizzera è una prassi trasparente discutere di almeno una stima dello stipendio già nelle prime fasi di selezione.

Considerazioni finali e prospettive per chi vuole lavorare in Svizzera

Per chi valuta un lavoro in Svizzera, è essenziale familiarizzare con il sistema di regolamentazione salariale locale e con i livelli di salario minimo introdotti nei diversi cantoni o settori. Un’offerta inferiore a 20-21 CHF lordi all’ora è da considerare sotto la soglia minima nella maggior parte delle realtà cantonali dove esiste un minimo legale o contrattuale, mentre valori compresi tra 21 e 24 CHF/ora identificano di norma la fascia di reddito più bassa sopportata in Svizzera.

Restare aggiornati su modifiche normative e sulle nuove disposizioni dei contratti collettivi di lavoro è fondamentale, così come valutare attentamente il costo della vita della zona in cui si intende trasferirsi. La forte disparità regionale impone di adattare sempre le proprie aspettative e il proprio potere d’acquisto agli standard specifici del cantone, oltre che alle eventuali coperture contrattuali offerte dal settore di appartenenza.

In conclusione, la soglia minima “accettata” e il valore sotto il quale uno stipendio viene considerato basso si muovono intorno a 20-24 CHF all’ora, equivalenti a 3.500-4.200 CHF mensili lordi per un tempo pieno. Tuttavia, per mantenere una buona qualità della vita, soprattutto nei grandi centri urbani, è consigliabile puntare almeno ai 5.000-6.000 CHF lordi mensili.

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